Gallipoli è un luogo magico e ricco di curiosità. Ma ci sono alcune cose di cui ignoravi l’esistenza e l’origine e che, fidati, ti affascineranno davvero tanto. Ecco le 10 cose che forse non sapevi di Gallipoli e del suo suggestivo borgo antico.
1) Gallipoli
Il nome deriva da Kallis Polis che in greco significava “la città bella”, sono stati proprio i greci a dare questo nome alla città. Sul di esso esiste anche una leggenda legata ad un terribile re e alle ire di Venere. Abbandonato anche dai suoi guerrieri, il sovrano decise di partire per mare e girare di terra in terra. Incontrò una fanciulla e si innamorò ma Venere rese impossibile il loro amore, alzando potenti venti che tenevano gli innamorati continuamente lontani. La giovane affranta morì e tanto per il dolore, il sovrano decise di ripartire per cercare un luogo dove attendere da solo l’arrivo della morte. Approdò su una terra bellissima che chiamò Kallis Polis, Gallipoli.
2) La padella
Gallipoli vecchia è anche conosciuta come “la padella” per via della sua forma che assomiglia proprio ad una padella.
3) Isola (o forse no)
Si dice chein origine il centro storico di Gallipoli era un’isola, staccato dalla città nuova. Il ponte, che oggi la collega, è stato costruito successivamente, intorno al Seicento e aveva una parte di ponte levatoio annessa. In realtà però nella sua vera natura la città vecchia non era staccata dal resto, è stato solo nel 1484 che i Veneziani, al tempo dominatori dell’isola, hanno deciso di eliminare la lingua di terra che collegava le due parti della città.
4) La fontana dello scandalo
La fontana greca è stata a lungo conosciuta come “la fontana dello scandalo”. La fontana è decorata da bassorilievi che raccontano le storie mitologiche di Dirce, Salmace e Biblide. Dirce accolse in casa una serva che partorì due gemelli. L’uomo la costrinse ad abbandonarli ma una volta cresciuti i due tornarono per vendicarsi e Dionisio, mosso a pietà, trasformò Dirce e sua moglie in una fontana. La storia di Salmace racconta dell’amore con Ermafrodito e di come da questo derivi una maledizione sulla fontana e su chiunque beva dalla sua fonte. Biblide si innamorò di suo fratello, il quale per non cadere nella tentazione si allontanò da lei. La ragazza cominciò a girovagare per cercarlo fin quando, stremata e affranta, si accasciò e pianse talmente tanto da trasformarsi in una fontana.
5) Il rivellino
Il castello angioino è anche conosciuto come Il Rivellino che in gergo militare indica una struttura posta a difesa dell’intero castello. la porzione di castello che si scorge dal ponte è proprio la torre del rivellino costruita nel XVI secolo e con una forma molto rara detta “a puntone”. Inusuale è anche la dimensione della torre, molto più grande rispetto al resto del castello.
6) La mammella di Sant’Agata
Nella concattedrale di Gallipoli in passato era custodita la mammella di Sant’Agata, una preziosa reliquia che nel 1380 è stata trafugata furtivamente da Raimondo Orsini del Balzo e portata nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria a Galatina, dove tutt’ora si trova.
7) La sacra sindone
Nella cattedrale di Sant’Agata è custodita una copia della sacra sindone, donata da un vescovo spagnolo alla città. La copia della sindone è stata poggiata sulla sindone originale in occasione della sua esposizione nella chiesa di San Lorenzo a Torino. Viene mostrata ai fedeli durante i venerdì di quaresima, insieme ad un pezzo di legno della croce di Cristo.
8) Olio lampante
Gallipoli oggi è conosciuta anche per il suo pesce sempre fresco e per i gamberoni rossi, specialità del mare locale. In passato però dal porto di Gallipoli non partivano solo pescatori. La spiaggia della Puritate era l’antico porto da cui salpavano le navi cariche di olio lampante, necessario per alimentare le lampade.
9) Chiese e meccanismi
La chiesa della Purità è stata costruita dalla confraternita degli scaricatori di porto. Per dimostrare che la loro chiesa non era da meno rispetto ad altre chiese più grandi, l’hanno arricchita con decori e dipinti preziosi. La pala d’altare raffigura la moltiplicazione dei pani e dei pesci, tuttavia durante un restauro è emerso che al di sotto erano presenti dei dipinti che raffiguravano i quattro evangelisti. Oggi per permettere a tutti di vedere entrambe le opere è stato studiato un meccanismo mobile.
10) La leggenda di Misna
Nella chiesa di San Francesco d’Assisi si trova la statua in legno raffigurante il malladrone Misna. Una leggenda racconta che per non essersi pentito dei peccati commessi neanche sulla croce, accanto a Cristo, Misna ha continuamente le vesti sdrucite che lo logorano così come dovrebbe logorarsi lui. In realtà si è scoperto che la statua si trova proprio sul versante della chiesa che dà verso il mare e sono la brezza e la salsedine a logorargli di continuo gli abiti.
Interessante, vero? Quante di queste informazioni conoscevi già? Se ne mancava qualcuna alla tua lista, allora non perdere altro tempo e vieni subito a scoprire misteri e curiosità di Gallipoli e della sua città vecchia.
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